martedì 22 marzo 2011

Calendario

 

 

Il Calendario 2010/2011 del Napoli in Serie A

GIORNATA PARTITA ANDATA RITORNO
1ª giornata Fiorentina-Napoli 29 agosto 2010 16 gennaio 2011
2ª giornata Napoli-Bari 12 settembre 2010 23 gennaio 2011
3ª giornata Sampdoria-Napoli 19 settembre 2010 30 gennaio 2011
4ª giornata Napoli-Chievo 22 settembre 2010 2 febbraio 2011
5ª giornata Cesena-Napoli 26 settembre 2010 6 febbraio 2011
6ª giornata Napoli-Roma 3 ottobre 2010 13 febbraio 2011
7ª giornata Catania-Napoli 17 ottobre 2010 20 febbraio 2011
8ª giornata Napoli-Milan 25 ottobre 2010 27 febbraio 2011
9ª giornata Brescia-Napoli 31 ottobre 2010 6 marzo 2011
10ª giornata Napoli-Parma 7 novembre 2010 13 marzo 2011
11ª giornata Cagliari-Napoli 10 novembre 2010 20 marzo 2011
12ª giornata Lazio-Napoli 14 novembre 2010 3 aprile 2011
13ª giornata Napoli-Bologna 21 novembre 2010 10 aprile 2011
14ª giornata Udinese-Napoli 28 novembre 2010 17 aprile 2011
15ª giornata Napoli-Palermo 6 dicembre 2010 23 aprile 2011
16ª giornata Genoa-Napoli 11 dicembre 2010 1 maggio 2011
17ª giornata Napoli-Lecce 19 dicembre 2010 8 maggio 2011
18ª giornata Inter-Napoli 6 gennaio 2011 15 maggio 2011
19ª giornata Napoli-Juventus 9 gennaio 2011 22 maggio 2011

CRUCIANI CHI?

Cruciani opinionista mediaset
                                                                       


l suo pungiglione è sempre pronto ad iniettare critiche al vetriolo e punti di vista che spaccano l'opinione pubblica. Laureato in scienze politiche alla Sapienza di Roma, ha macinato idee, considerazioni e approfondimenti in radio, tv e giornali di tutta la penisola: Giuseppe Cruciani, noto come la "Zanzara" di Controcampo è l'opinionista di punta della trasmissione Mediaset. I tifosi napoletani negli ultimi mesi l'hanno potuto conoscere per le sue considerazioni mai banali e spesso dure rispetto alle vicende partenopee. Noto per la sua fede biancoceleste, il noto giornalista non si è sottratto a nessuna domanda "scomoda". La "Zanzara" Cruciani come non l'avete mai vista svolazzare in Campania, "punge" a 360°, in esclusiva, per i lettori di CalcioNapoli24.it.  
 
C’è un po’ di bufera in capitale, sponda Lazio, per il derby perso. Eppure Reja sta facendo molto bene e ha 4 punti di vantaggio sui giallorossi … Al di là dell’importanza di una stracittadina e dell’eventuale sberleffo a favore, non trova sia riduttivo criticare un tecnico che sta compiendo una vera e propria impresa?
"Le critiche a Reja sono puro masochismo, una cosa del genere si può verificare solo in un ambiente come quello laziale.  In classifica i biancocelesti hanno 22 punti in più rispetto all’anno scorso e sono in piena lotta per  un piazzamento in Champions, almeno i preliminari, e con la quasi certezza di disputare l’Europa League. Certo, il friulano non fa un gioco spettacolare come il Napoli,  l’Inter, a tratti, o il Lecce, ma non ci dimentichiamo che l’anno scorso la Lazio si è salvata anche grazie al buon Edy al quale, visti i risultati di quest’anno, direi che vanno accesi ceri e non toni critici".
 
La settimana scorsa è divampata la polemica Lotito – Di Canio in relazione ai presunti 37 milioni spesi per l’acquisto di Zarate. Da che parte sta?
"Io credo che ci siano una serie di attriti personali tra l’ex capitano e l’attuale presidente che surriscaldano gli animi quando si trovano di fronte. Di Canio è uno molto preparato,  tra i migliori commentatori tecnici in circolazione: studia il calcio, segue le squadre nei ritiri, non gli sfugge nulla insomma. Quanto agli aspetti finanziari del club, che a me interessano poco, non posso aggiungere nulla visto che non sono in grado di controllare. D’altronde la Lazio è quotata in borsa, i bilanci sono alla luce del sole e possono esser fatte tutte le verifiche del caso. In tal senso Lotito potrà far valere le sue ragioni nelle sedi dovute. Sul versante strettamente tecnico do ragione a Di Canio: Zarate è un buon giocatore, ma sopravvalutato, e anche 21 milioni sono tanti in relazione al suo reale valore. Non mi sembra, inoltre, che il calciatore abbia una maglia da titolare nella nazionale argentina".
 
Le polemiche fanno parte del gioco, ma non solo. Si parla sempre di arbitri, combine, complotti, due pesi e due misure, del cosiddetto ‘palazzo’. Quanto è pilotato il calcio italiano?
"Non è pilotato per niente. A Napoli a volte c’è vittimismo strisciante, si usano sempre questi termini cui la domanda in esame fa riferimento, ma poi le prove dove stanno? E’ pur vero che la sudditanza psicologica esiste, ma forse, fino a qualche decennio fa, esisteva molto di più. Se davvero il sistema calcio fosse così sporco come si pensa, per una questione di coerenza dovremmo cambiare mestiere un po’ tutti. Le grandi, a livello complessivo, pesano troppo economicamente e anche come storia, quindi sarà difficile scardinare del tutto l’atteggiamento naturale, non servile o pilotato, degli arbitri".
 
Lei è spesso critico con De Laurentiis e Mazzarri, ha detto ad esempio che il patron durante Napoli-Brescia ha incitato alla violenza, mente il tecnico, “lamentoso”, piange solo quando gli arbitri sbagliano a sfavore. Perché non dice lo stesso di Galliani che dopo Cesena-Milan, inizio campionato, si lamentò dell’arbitraggio mentre nulla ha detto in relazione al fallo di mano di Robinho a Verona? Anche il Parma, giustamente, si è risentito per il gol di Hamsik in fuorigioco. Non crede sia normale che ognuno faccia il proprio gioco? Dov’è la verità?
"Ognuno fa il suo gioco, ovvio, ma io critico e continuerò a criticare tutti coloro che secondo il mio punto di vista sbagliano a lamentarsi mostrando poi un atteggiamento ipocrita a seconda delle situazioni. Lo stesso Del Neri, ma anche Galliani o l’Inter sono stati oggetto di mie precise considerazioni a riguardo. Non sono affatto prevenuto nei confronti del Napoli che è meritatamente a 3 punti dalla vetta e che si gioca il tricolore. Se qualcuno all’interno di questo fantomatico palazzo avesse avuto il compito di frenare l’ascesa del club partenopeo credo che ad oggi sarebbe già stato licenziato".
 
Cosa pensa davvero del Napoli?
"Che è una squadra simpatica, che non ha giocatori furbastri e che merita i complimenti per aver dato brio al campionato mettendo in difficoltà le solite note. Mi sembra inoltre che il calendario possa considerarsi favorevole per continuare a mettere il fiato sul collo alle milanesi. Detto questo, credo il presidente De Laurentiis sia troppo intelligente per pensare davvero all’esistenza di complotti o che debba ricorrere ad atteggiamenti da capopopolo come durante Napoli - Brescia. Il senso delle mie parole era proprio questo, cioè che sono contento per la crescita di un club come il Napoli, ma che allo stesso tempo la crescita passa anche attraverso una maturità generale anche fuori dal campo".
 
Bene, allora ricapitoliamo: rigore in Milan – Napoli, episodio Lavezzi ed inoltre, per cavalcare ancora l’onda del “lamento”, rossoneri che pareggiano contro il Bari e l’Inter con il Brescia, per i media merito delle piccole, azzurri fermati in casa dal Brescia, demerito degli uomini di Mazzarri.
"Fermo restando quanto detto poco fa,  per quanto riguarda il rigore di Milano, io non l’avrei dato. Tecnicamente è un penalty che ci poteva stare, ma la partita era in equilibrio, l’arbitro aveva diretto benissimo fino a quel momento e la spinta di Ibra su Cannavaro era evidente. Su Lavezzi continuo a dire che Mazzarri nel post partita ha subito ammesso lo sputo dell’argentino, così come lo stesso Lavezzi si è scusato con i compagni dopo Parma - Napoli per il gesto che gli è valsa la squalifica. Dunque, in sostanza i mea culpa, immediati e postumi, dicono chiaramente che il giocatore ha ammesso l’errore e che, quindi, meritava la sanzione disciplinare. Detto questo, possiamo parlare fino a domani delle regole giuridiche di specie e sulla nitidezza delle immagini di Sky, non di Mediaset, che certamente non chiariscono fino in fondo l’episodio al di là dell’evidenza di base. Questa è per me la verità, poi ognuno può pensarla come gli pare".
 
A proposito di verità, quanto pesa dirla sempre in termini di gradimento mediatico? Chi la dice, spesso si crea un alone di antipatia …
"Pesa molto, soprattutto nel mio caso. Io parlo di calcio da appassionato a Controcampo, da osservatore esterno, e sono sempre rimproverato dagli stessi personaggi perchè in realtà io non appartengo al sistema, nel senso che non sono un addetto ai lavori, ma proprio per questo sono libero di dire la mia visto che non ho legami con nessuno. Tale aspetto da fastidio, e quello calcistico è un mondo che tende ad espellerti se vieni avvertito come corpo estraneo".
 
Napoli terzo più per merito suo o per demerito degli altri (leggi Roma, Juventus su tutte)? A prescindere non crede che una posizione simile meriterebbe più attenzione da Prandelli che snobba Cannavaro e De Sanctis?
"Che le altre squadre stiano arrancando è un dato di fatto, ma il Napoli, in generale, ha trovato una sua alchimia soprattutto lì davanti. Questo è, al tempo stesso, il suo limite e la sua forza. Hamsik, Lavezzi, Cavani: quando manca uno dei tre gli azzurri fanno fatica a trovare il ritmo giusto al di là del risultato. Senza la squalifica dell’argentino probabilmente la classifica poteva avere una forma ancora migliore. Il gestaccio di Ibrahimovic in un certo senso riequilibra le cose. Quanto a Prandelli, beh, devo dire che hai pienamente ragione, i valori del campionato devono essere alcuni tra i criteri che determinano o orientano le scelte del CT. Soprattutto Cannavaro sta facendo bene da un po’ di tempo ed è inspiegabile la mancata convocazione. Forse il Capitano del Napoli paga il nome altisonante che ha. Morgan, invece,  ai mondiali 2006 c’era, è un portiere di valore, ma probabilmente stanno adottando scelte diverse per questo ruolo particolare".
 
Si, ma con tutto il rispetto per il valore di Gastaldello e Sirigu, parliamo di calciatori di Sampdoria e Palermo, squadre che stanno arrancando non poco … Ed inoltre, nel caso di Cannavaro, Prandelli lo conosce perché l’ha allenato sia a Verona che a Parma…
"Ripeto, non mi spiego l’esclusione, per ora, del difensore del Napoli, ma il fatto che Prandelli lo conosce da tempo forse è un indizio in più, magari si parlano e fra qualche tempo sarà svelato l’arcano in un senso o nell’altro".
 

Ha scritto libri d’impatto come “Questo ponte non s’ha da fare” e “Gli amici del terrorista, Chi protegge Cesare Battisti?” dove mette in evidenza alcune incapacità e lacune tutte italiane. 150 candeline sulla torta dell’Unità d’Italia: festeggiare si o festeggiare no?
 

"Festeggiare si, nonostante la lega. L’Unità a mio avviso è più sentita al sud che al nord. Andando oltre una vuota simbologia o inesattezze storiche e sorvolando, pietosamente, sul fatto che pochi politici, per non dire altro, conoscono il significato del 17 marzo, credo che bisogna guardare oltre, al futuro, per costruire la solidità di un Paese che, nonostante i tanti limiti, ha ancora tanto da dire e per storia e per capacità nei tanti settori produttivi di vario genere"  


Crea un po’ di imbarazzo alla Juve, secondo Lei, la presenza in società dell’azionista Gheddafi?
"Non credo. I libici hanno sempre avuto un ruolo marginale nella società bianconera. Volendo vedere oltre il rettangolo di gioco, beh, fa un po’ effetto l’aver concluso affari con chi adesso bombardiamo".
 

Lei è conosciuto anche come “la zanzara”, eppure le sue punturine non sono affatto silenziose. Leggendo le notizie dal mondo chi pungerebbe volentieri e cosa gli direbbe? E in ambito calcistico?

I furbi, gli ipocriti, coloro che sbagliano parlando di vittorie del Nord contro il Sud, gli stessi Zamparini e De Laurentiis che, da persone intelligenti, sparano alla cieca con attacchi generici,  Moratti quando insiste sugli scudetti meritati mentre invece sono stati regalati. Mi piacerebbe vedere un calcio, ma in generale un mondo meno nevrotico.

Quindi Calciopoli per lei non esiste?

"Ci sono evidentemente delle responsabilità di Luciano Moggi, ma spetterà ai tribunali stabilirlo, non certo a me. Sono tra quelli, però, che ritengono che la Juventus abbia vinto sul campo meritatamente gli scudetti che poi le sono stati tolti. Da sportivo conto nella bacheca bianconera 29 campionati vinti".
 
 
Zarate accostato al Napoli. Le piacerebbe uno scambio con Lavezzi?
 
Da tifoso è normale che mi piacerebbe. Zarate non è un brocco, per carità, è un buon attaccante che a volte riesce a deliziare con belle giocate, ma Lavezzi è decisamente maturato di più rispetto al laziale. All’inizio si pensava al contrario, ma ad oggi, tra i due, il più determinante nell’impianto di gioco è senza dubbio il Pocho. Inoltre il napoletano, sciocchezze normali a parte, è molto maturato sotto il profilo professionale; evidentemente è stato guidato abbastanza bene anche in questo.
 
Per concludere, grazie per la disponibilità, Napoli – Lazio: Reja, il passato che proverà a mettere i bastoni tra le ruote di un presente che può valere un futuro luminoso …
 
"Una partita può fare la differenza, ma non sul lungo margine progettuale. Vedo comunque favorito il Napoli che ha in ballo molto di più rispetto ad un piazzamento Champions. Sono due squadre che, a prescindere dai risultati positivi, non stanno vivendo un momento di forma smagliante. Poi anche l’orario, le 12.30, è un aspetto da tener presente per fare tutte le analisi possibili. Per quanto riguarda Reja, credo che riceverà, giustamente, un caloroso, affettuoso e prolungato abbraccio dai tifosi partenopei per quanto bene ha voluto e fatto nella vostra Città. E’ paradossale che gli applausi li riceverà solo dai sostenitori del Napoli e non da quelli della Lazio. Davvero incredibile! Grazie a voi, un saluto a tutti i lettori".
 

lunedì 21 marzo 2011

Dopo la sosta ... scateniamo l'inferno!

 
 
Ed eccoci qua … siamo alla giornata numero 30 e il campionato di seria A sta vivendo una fase avvincente ed incerta.
A poche giornate dalla fine, niente è ancora deciso in vetta e a lottare per l’impronunciabile parola che comincia con la esse si trovano almeno tre squadre.
Il Milan, stravafavorito fino a Natale, sta balbettando non poco e lo score delle ultime partite non lascia tranquillo lo squadrone rossonero.
Le prestazioni poco convincenti contro Bari e Palermo e il solo punto raccolto hanno riaperto i giochi a favore delle inseguitrici Inter e Napoli, che continuano a guadagnare punti preziosi.
L’Inter, dopo il cambio in panchina e l’arrivo di Leonardo, ha sbagliato ben poco rosicchiando dodici punti in tre mesi e inanellando prestazioni super.
I partenopei che dopo la sconfitta di San Siro, per mano del Milan, sembravano essere fuori dalla volata scudetto: si sono subito rialzati e hanno ripreso la marcia trionfale che dall’inizio era stata intrapresa.
Ora ci aspetta un turno di riposo prima dell’attesissimo derby meneghino,che potrebbe delineare un ulteriore colpo di scena.
Il Napoli, atteso dall’impegno casalingo con la Lazio di Reja, potrebbe approfittare dello scontro fratricida e portarsi in un'interessante posizione in classifica.
Pausa assolutamente propizia per le “tre sorelle d’Italia”, che puntano al recupero di giocatori fondamentali.
Il Milan, orfano di Ibra fermato dal giudice sportivo, tenta il recupero di Pato e Boateng, pedine importantissime nello scacchiere di Allegri.
L’Inter invece recupererà Milito,”el principe” che tanto ha dato nella scorsa stagione e che tenta il recupero per il gran finale.
Il Napoli dal canto suo approfitterà della sosta per riavere a disposizione Campagnaro, reduce da un fastidioso infortunio, Maggio che ha scontato il turno di stop inflittogli dal giudice sportivo e Gargano che spera di risolvere i problemi legati alla gravidanza della compagna.
Come ripete puntualmente mister Mazzarri, il Napoli è atteso da otto finali, dove sarà necessario dare il 101% e lasciare tutto in campo, senza fare calcoli e soprattutto senza cali di concentrazione.
Anche se la famosa parola non è pronunciata a Napoli, la gente ha voglia di s...ognare.
 
Il calendario impone zero errori per le tre compagini impegnate in match ad alta tensione: infatti dopo il derby di Milano e lo scontro Napoli – Lazio, ci saranno partite dalla difficile lettura.
Ecco a voi le prossime otto tappe,che porteranno al delinearsi della classifica finale.


31^a: Milan–Inter; Napoli-Lazio
32^a: Fiorentina–Milan; Inter–Chievo; Bologna–Napoli
33^a: Milan–Sampdoria; Parma–Inter; Napoli–Udinese
34^a: Brescia-Milan; Inter-Lazio; Palermo–Napoli
35^a: Milan-Bologna; Cesena-Inter; Napoli-Genoa
36^a: Roma-Milan; Inter-Fiorentina; Lecce-Napoli
37^a: Milan-Cagliari; Napoli-Inter
38^a: Udinese-Milan; Inter-Catania; Juventus-Napoli

News Calcio Napoli

Il giornalista de La Repubblica Gianni Mura ha esaltato le possibilità scudetto del Napoli nel suo consueto editoriale. Ecco quanto evidenziato da Tuttonapoli: "Inter a due punti dal Milan, Napoli a tre. Questo dice un turno in cui il Milan ha perso male a Palermo e l'Inter ha faticato molto per battere il Lecce. Dopo la sosta per gli impegni della Nazionale il campionato riprenderà col derby. Molti pensano che lo scudetto sarà deciso dal derby. Può anche darsi, ma non c'è da esserne sicuri. Non solo perché può uscirne un pareggio. Resteranno sette partite, dopo il derby. E non ci sono solo Milan e Inter. Il Napoli non è mai stato così vicino a quel che per scaramanzia nessuno nomina. Impressionante il suo cambio di passo, tra un tempo e l´altro. Solo così poteva vincere con un bel Cagliari. Cavani torna al gol e pareggia il record di Vojak, De Sanctis perfeziona quello d´imbattibilità interna di Castellini e queste sono soddisfazioni da archivio. Il futuro: Lazio, Udinese e Inter dovranno andare al San Paolo, in un clima il cui calore si può solo immaginare".